Lettera ai nostri Cardenale (Italiano)
- EPEC
- 2 may
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Rete Laicale Latinoamericana
Lettera ai nostri Cardinali:
Con profondo amore per la Chiesa, vi scriviamo dai popoli dell’America Latina e dei Caraibi, donne e uomini laici che, con speranza, viviamo la nostra fede incarnata nella vita quotidiana. Ci rivolgiamo a voi, responsabili del discernimento su chi sarà il prossimo vescovo di Roma, per esprimere la nostra gratitudine, i nostri desideri e la nostra preghiera.
Papa Francesco ha lasciato un’impronta profonda nei nostri cuori e nelle nostre comunità. Il suo stile pastorale vicino, umile e profetico ci ha mostrato una Chiesa umana: povera per i poveri, aperta al dialogo, samaritana e missionaria. La sua coerenza di vita, la sua semplicità, la sua parola chiara e il suo impegno per gli scartati, per la Terra, nostra Casa Comune, per la giustizia sociale e per i processi di riforma della Chiesa, ci hanno ridato speranza e ci hanno ricordato che la Chiesa può annunciare e testimoniare Gesù, che è misericordia.
Ringraziamo Francesco per aver avviato processi: la sinodalità, l’approfondimento del dialogo interreligioso, la valorizzazione del laicato e l’inclusione di coloro che storicamente sono stati emarginati o esclusi dagli spazi ecclesiali e sociali, come le donne, i popoli indigeni, i movimenti sociali e popolari o la diversità sessuale.
Valorizziamo profondamente anche il suo sguardo rivolto ai più vulnerabili: migranti, vittime della tratta, persone con dipendenze, vittime di violenze. È stato un Papa presente con gesti concreti, come le visite nelle case dei rifugiati, la lotta alla corruzione e il coraggio nell’affrontare con fermezza gli abusi nella Chiesa. Gli
siamo grati per il riconoscimento di ministeri per le donne, la promozione di una Chiesa corresponsabile e il suo costante invito a coinvolgere i laici con amore e responsabilità nella vita ecclesiale.
Ricordiamo con emozione che, come leader religioso, si è rivolto con chiarezza ai governanti per i bambini vittime delle guerre e non ha smesso di insistere sull’importanza della pace globale, anche nei contesti più difficili.
Oggi, come Popolo di Dio, sentiamo il dovere di condividere con voi le nostre preoccupazioni e desideri:
Che il nuovo Papa continui, consolidi e approfondisca il cammino avviato da Francesco, fedele al Vangelo predicato da Gesù e al magistero del Concilio Vaticano II.
Che sia un Pastore che cammini accanto al suo popolo, con i poveri, i giovani, le donne, gli anziani, i bambini, con chi cerca la pace e con chi desidera credere.
Che viva con semplicità, senza privilegi, custodendo la fiducia del Popolo di Dio. I nostri pastori non possono vivere come principi, ma tra le loro pecore, come Gesù Buon Pastore.
Che promuova una autentica partecipazione del laicato a tutti i livelli della vita ecclesiale, non come concessione ma come corresponsabilità battesimale. Prestando attenzione a una necessaria demascolinizzazione ecclesiale, perché la Chiesa è donna.
Prosegua nel promuovere una Chiesa sinodale, che discerne in comunità, ascolta con il cuore e cammina con tutti, tutti, tutti.
Che continui a promuovere la cura della Casa Comune, con un’ecologia integrale, profetica e concreta. In tempi in cui
l’Emergenza Climatica minaccia la vita sul pianeta, non possiamo dimenticare l’amore profondo che Dio ha per la sua creazione.
Che ascolti con impegno le voci di chi soffre, comprese le vittime di abusi, e agisca con fermezza e giustizia. Questi crimini non possono essere tollerati, ma riconosciuti e riparati con totale trasparenza.
Che si affrontino con responsabilità le necessità materiali e spirituali dell’umanità e delle comunità cattoliche, per riconoscere le situazioni da sanare e così rimarginare le ferite provocate dal clericalismo e dall’abuso di potere.
Che riconosca la diversità della nostra umanità —culturale, sociale, sessuale, spirituale— come dono di Dio, non come minaccia, e che si progredisca nell’inclusione dei gruppi storicamente emarginati, come le donne, promuovendoli in luoghi di responsabilità nella Chiesa, poiché tutti siamo battezzati.
Che siamo una Chiesa di testimoni, una Chiesa che si converte sentendosi amata dalla misericordia di Dio e che, con coraggio e libertà, lasci agire lo Spirito Santo.
Chiediamo inoltre, con particolare enfasi, che si avanzi nella trasparenza finanziaria in tutta la Chiesa, incluse diocesi, ordini religiosi e proprietà ecclesiastiche, e che il nuovo Papa favorisca meccanismi chiari di rendicontazione. Che la misericordia, la giustizia e la verità siano i pilastri del suo pontificato.
Voi, cardinali, avete l’alta responsabilità di rispondere a questo momento storico. Confidiamo che saprete ascoltare lo Spirito che parla anche nel grido del popolo, nel sussurro dei piccoli, nella voce della Terra ferita, nelle lacrime delle vittime e nella testimonianza silenziosa di milioni di fedeli che continuano a
credere, amare e servire nelle periferie, e anche di chi, per gravi ferite, ha perso la fede.
Oggi, vi chiediamo con il cuore: non fermatevi. Che il nuovo Papa sia eletto superando egoismi politici, economici o ecclesiastici, con lo sguardo fisso sul Regno di Dio, sul suo Popolo e sul Vangelo di Gesù. Che lo Spirito Santo soffi con forza, continui a sorprenderci e vi animi a scegliere il pastore che ci aiuti ad amare di più e meglio.
Con fede, speranza e amore Rete Laicale Latinoamericana
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